Ormai inutile nasconderlo: la grande N negli ultimi tempi sta perdendo colpi e la fiducia tanto degli utenti quanto degli investitori, al punto da dover tagliare le proprie previsioni di vendita da 9 a 2,8 milioni per la deludente Wii U e da 18 a 13 milioni e mezzo per 3DS.
Se tutto questo non bastasse, ai dirigenti nipponici tocca anche assistere impotenti alla sfida a suon di record delle società rivali, Microsoft e Sony, che con le loro macchine stanno surclassando lo storico marchio. Come uscire dall’impasse? Iwata ha deciso finalmente di agire e una spesa ‘sospetta’ nel bilancio dell’azienda di Kyoto, pari a 105 milioni di euro, lascerebbe presupporre un investimento importante in un progetto tutto nuovo.
Naturalmente al momento non c’è dato di sapere effettivamente quali siano le reali intenzioni, ma le tesi più accreditate sarebbero sostanzialmente due: la prima riguarderebbe una console (next-gen o portatile, chi può dirlo?) per arginare un po’ le perdite attuali e cercare di frapporsi tra le due litiganti, PS4 e Xbox One. Sarebbe però davvero una notizia inattesa questa, visto che il lancio di Wii U risale a poco più di un anno fa e ancora più recente l’uscita dell’ultima portatile Nintendo, il 2DS; considerando il fiasco della prima però, potrebbe essere letto questo come un gesto disperato per cercare di rimettersi in pari.
Forse più probabile e fattibile per certi versi la seconda proposta, che vedrebbe come soluzione rapida ed indolore quella di rinunciare al mercato hardware per concentrarsi unicamente sulla produzione dei titoli in esclusiva, quali Super Mario e Zelda su tutti, portandoli sugli schermi di smartphone e tablet. Non ci sono dubbi riguardo al riscontro, certamente positivo, che avrebbe una simile operazione; siamo invece meno certi che possa essere sufficiente a colmare il gap con gli antagonisti. Vero è che a fronte di un’iniziativa prettamente commerciale come questa (pur sempre estremamente gradita da tutti i fan), Iwata e compagni potrebbero racimolare cifre importanti da reinvestire nella ricerca e stupirci nuovamente mostrandoci ancora una volta il loro personalissimo modo di intendere il divertimento digitale.
